“Gli
atomi entrano nel mio cervello,
eseguono
una danza e se ne vanno;
atomi
sempre nuovi ripetono la stessa danza, ricordando quella di ieri”
Feynman
R.P
Il fenomeno degli
Hikikomori, molto sviluppato nella società giapponese, ha fatto la sua comparsa
solo di recente in Europa e in Occidente, e si sta diffondendo a macchia d’olio
interessando sempre più giovani anche in Italia.
Il termine Hikikomori
deriva dal giapponese ”hiku”, tirare, e “komoru”, ritirarsi,
cioè “stare in disparte,isolarsi”.
Gli Hikikomori, hanno la
tendenza a ritirarsi nella propria stanza senza più uscirne per lunghi periodi
di tempo. Si tratta di un volontario isolamento che può durare dai 6 mesi ad
alcuni anni, in cui non si hanno contatti con l’esterno, vengono abbandonati
gli amici e ogni forma di comunicazione con la famiglia.
Questo fenomeno
coinvolge soprattutto i giovanissimi anche se non risparmia personepiù grandi.
Ad essere principalmente coinvolti sono i soggettidi sesso maschile, con un
estrazione sociale medio-alta, e uno stile di vita sedentario. Gli
Hikikomori dedicano il proprio tempo ai fumetti e al pc, invertono il ritmo
sonno-veglia, e consumano il cibo in solitudine,evitando ogni
contatto con l’esterno.
Ritirandosi dalla società si ritirano anche dalle normali attività
quotidiane;abbandonano la progettualità, hanno maggiori possibilità di
sviluppare dipendenza da internet e di manifestare espressioni di violenza e
aggressività.
Le cause del fenomeno
in Giappone
Le cause di questo
fenomeno allarmante sono da ricercare all'interno della società e della cultura
giapponese.
Spesso il primo segnale
di un probabile Hikikomori è rappresentato dal rifiuto scolastico.
In Giappone il sistema scolastico è molto rigido e competitivo; molte scuole
non prevedono spazi relazionali né attività fisica, e spesso si studia anche 12
ore al giorno. La percezione di questa forte pressione all'autorealizzazione
spinge chi non ha le competenze e la motivazione per reggerla a rifugiarsi nel
mondo sicuro della propria stanza.
Un’ulteriore causa
dell’abbandono scolastico è rappresentata da una sorta di fobia legata all'aver
vissuto esperienze di bullismo, fenomeno in Giappone
particolarmente diffuso.
Non sono, inoltre, da sottovalutare
le dinamiche familiari.Uno stile educativo caratterizzato da eccessivo attaccamento e iperprotettività, genera nei
ragazzi un sentimento di inferiorità e inadeguatezza rispetto alle aspettative
troppo elevate dei genitori.La paura di non riuscire a raggiungere ciò che gli
altri si aspettano li spinge a chiudersi in se stessi. Spesso nelle famiglie
giapponesi la figura paterna è assente a causa dei ritmi di lavoro
insostenibili. La mancanza del padre non solo priva il bambino di una figura
genitoriale fondamentale, ma favorisce anche lo svilupparsi di un legame di
dipendenza tra madre e figlio (in Giappone “amae”) che si riscontra
in molti casi di Hikikomori.
Infine, i ritmi
estenuanti e le difficoltà della società moderna hanno contribuito a far
nascere in questi ragazzi un forte sentimento di rifiuto verso il mondo
esterno. L’Hikikomori è infatti un ragazzo che, per scelta o per
limiti caratteriali, decide di vivere isolato dalla società.
Differenze
socio-culturali tra Giappone ed Europa
Il fenomeno Hikikomori
giapponese e quello europeo presentano molte differenze socio-culturali. La
cultura giapponese è caratterizzata dalla presenza di regole eccessivamente
rigide alle quali i giovani si ribellano rifugiandosi nella propria casa, come
forma di protesta silenziosa. In Occidente, invece, è l’assenza di un sistema
coerente di regole sia sul piano sociale, relazionale che lavorativo a creare
nei giovani la percezione di sentirsi inadeguati, e non riuscendo a trovare il
proprio ruolo nel mondo, tendono a rifugiarsi in una realtà più rassicurante.
Un’altra differenza
fondamentale tra Oriente e Occidente è che gli Hikikomori europei fanno un uso
molto massiccio ed eccessivo delle nuove tecnologie, mantenendo un contatto con
l’esterno tramite internet. Per tale ragione questo fenomeno viene spesso
associato e confuso con il disturbo da dipendenza da internet (IAD).
La comunicazione virtuale per gli Hikikomori europei rappresenta l’unica forma
di relazione.
Hikikomori e
Dipendenza da Internet
Spesso la dipendenza da
internet viene indicata tra le cause dell’isolamento. Ciò non è sempre corretto.
Molti Hikikomori infatti non usano affatto le nuove tecnologie, o comunque non
sviluppano un rapporto di dipendenza da esse. In questi casi l’isolamento è
totale.
Hikikomori e Dipendenza
da internet (Internet Addiction) sono quindi due cose diverse, ma che allo
stesso tempo possono incrociarsi.
L'isolamento e la
solitudine possono spingere l'individuo a cercare nella rete l'unico mezzo di
contatto con il mondo esterno:in questo caso, l'uso di internet è conseguenza e
non causa dell'isolamento. Al contrario, se è l'abuso di internet che spinge
l'individuo verso un graduale allontanamento dalla società, allora si può
parlare di Dipendenza da Internet.
In Italia, rispetto al
Giappone, questa differenza è meno netta e i due fenomeni appaiono spesso come
due facce della stessa medaglia.
Quando si può
parlare di Hikikomori?
Chi passa ore al
computer, per esempio per studio o lavoro, non può essere considerato in
pericolo. Il fattore discriminante è legato al rapporto che la persona mantiene
con il mondo esterno. Il campanello d’allarme si ha quando il virtuale diventa
una via di fuga dalla realtà.
Gli Hikikomori sono
giovani che rifiutano qualsiasi contatto che non sia mediato da un computer ed
evitano di uscire dalla propria stanza per mesi o per anni.
Non esiste ancora una
collocazione di questo disagio all’interno dei manuali diagnostici. Tuttavia,i
criteri individuati sono: il ritiro sociale da almeno 6 mesi, la riduzione
delle relazioni e incapacità di comunicazione, l’inversione del ritmo
sonno-veglia, il rifiuto scolastico o lavorativo e la noia. Tale fenomeno può
presentarsi in soggetti depressi o con comportamenti ossessivo-compulsivi.
Il ritiro dalla società
avviene gradualmente, per cui è importante osservare i cambiamenti del
comportamento:i ragazzi possono apparire infelici, diventare insicuri, timidi,
arrabbiati, iniziare a parlare di meno e a non frequentare più i loro amici.
E’fondamentale un
intervento tempestivo per evitare l’emergere di ulteriori complicazioni e
patologie che spesso si associano al fenomeno dell’Hikikomori, mirando a
migliorare le relazioni e le capacità di interagire,attraverso un percorso
terapeutico che possa produrre esiti positivi.
“Hikikomori è una svolta
inaspettata in un sentiero diventato insidioso, un luogo di difesa dove tenere
nascosto il proprio Sé stanco e inadeguato, un riparo segreto”
Carla Ricci
- Carla Ricci,
Hikikomori: narrazioni da una porta chiusa (2009)
Dott.ssa Rossella Scelza
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