«Tinder
è come la gente si incontra. Esattamente come nella vita reale, ma è molto
meglio!», recita il motto dell’app ufficiale. Nel giro di un anno è stata
tradotta in 24 lingue diverse e con oltre 10 milioni di utenti attivi ogni
giorno, Tinder rappresenta l’alternativa mobile dell’universo dei sistemi
online di incontri.
Ma
che cos’ è Tinder? E’ un'applicazione nata in California nel settembre 2012 in
ambito universitario, che aiuta coloro che la scaricano a trovare persone di
sesso opposto o uguale affini. Tutto ciò collegandosi al proprio profilo Facebook,
consentendo di selezionare le foto migliori che si hanno a disposizione,
indicando di attivare un GPS per una localizzazione vicina e si comincia così
con una serie di riscontri con le persone che sono state selezionate. Se si
riceve un feedback, allora si ha la possibilità di cominciare a chattare e a
conoscere la persona.
Tinder
è una dating app, o meglio una matchmaking app che ha l’obbiettivo di accoppiare
persone. Niente di nuovo sul fronte occidentale, dato che ormai la gente si
conosce per lo più via social.
E’
un’applicazione in piena fase di boom, con cui è possibile organizzare incontri
occasionali in pochi secondi. Sta diventando ogni giorno più popolare e
frequentato in tutto il mondo e non solo tra giovani e single. Infatti, ora
sembra essersi diffuso anche tra donne e uomini di mezza età, anche se al
momento rappresentano solo una piccola percentuale degli utenti.
Una
volta installata l’applicazione si può entrare subito nel social network
accedendo tramite account Facebook. Non bisogna nemmeno stare attenti alla
privacy perché nessuno saprà chi siamo su Tinder, a meno che non ci sia un
contatto reciproco.
Inoltre,
l’applicazione non pubblicherà nulla su Facebook senza permesso, quindi, se non
si vuole, nessun amico saprà che si sta
utilizzando Tinder.
Ecco
che si può già evidenziare il perché questa applicazione sta diventando così
popolare.
Innanzitutto
ciò è dovuto alla sua semplicità di utilizzo (niente lunghi questionari da
compilare per accedere); il login rapido attraverso Facebook (condivide solo il
nome e le sei immagini autorizzate); la sua capacità di realizzare ciò che
promette, ovvero incontri occasionali con un ragazzo o una ragazza che ci piace
e a cui piacciamo, almeno fisicamente; e soprattutto il meccanismo di
geolocalizzazione.
Questi
incontri, che spesso hanno lo scopo di ottenere facili rapporti sessuali,
riflettono quelle che sono le esigenze della società di oggi, come la rapidità
e la semplicità. L'utente riceve infatti, come accade in realtà in molti altri
servizi simili, una carrellata di facce in base a dove si trova: con un
semplice gesto accetta o meno l'eventuale connessione (uno swipe o un tocco a
destra equivale a via libera, uno a sinistra, avanti un altro o un'altra) che,
se confermata, dà inizio alla chat.
Chi
ha installato Tinder sembra trascorrerci molto tempo, infatti vi è anche il
rischio di dipendenza.
Secondo
la rivista Business Week, in media i follower di Tinder (chiamati anche tinderer)
controllano l'applicazione 11 volte al giorno per sette minuti a volta, prova
che genera non poca dipendenza.
Inoltre,
questa applicazione permette momenti di gratificazione istantanea a cui è
difficile rinunciare e con essa, quindi in rete, esprimere il proprio consenso
o accettare un rifiuto è molto più confortevole rispetto a quando accade nella
vita vera.
Ma
oltre a Tinder esistono molte altre applicazioni simili che hanno più o meno lo
stesso scopo.
Tra
queste vi sono ad esempio “Happn”,
utilizzata per rintracciare persone incrociate casualmente per strada; “ Down”,
utilizzata per far spere ai proprio amici, e anche agli amici degli amici di
Facebook, che si vorrebbe andare a letto con loro e non con degli sconosciuti; “Grindr”, utilizzata per facilitare
l’incontro tra persone omosessuali e bisessuali; “Grouper” , che organizza l'incontro tra due persone e poi dà la
possibilità ai partecipanti di portare con sé due amici. Ma queste sono solo
alcune tra le tante applicazioni disponibili in rete.
Quindi
il mondo digitale si trova ad influenzare la vita ed i nostri comportamenti,
molte volte magari aiutandoci ad essere più organizzati, altre volte un po'
meno, creando, come visto, una vera e propria dipendenza da telefonino.
Per
cui bisognerebbe stare molto attenti a non farsi influenzare e riuscire a
distinguere la vita reale da quella che viene “vissuta” in rete.
Dott.ssa Antonia Malpede
Laureata
in Psicologia e tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus
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