Sono cresciuta con
la convinzione che per stare bene e per sentirsi sempre soddisfatti della
propria vita avessi bisogno dei continui apprezzamenti degli altri, di una
comitiva numerosa di amici, di popolarità, di cene di famiglia piene di parenti,
e per far fede a tutte queste convinzioni mi sono sempre trovata in situazioni
in cui ad esempio dicevo di si ad un’amica per uscita quando magari in quel
momento avevo solo voglia di stare a casa sotto il piumone a leggere un libro. Poi
con il passare del tempo sono cresciuta e pian piano sono arrivata alla
consapevolezza che per potere essere più serena e felice in primo luogo dovevo
ascoltare me stessa, dovevo amare me stessa. Sto imparando anche a capire che è
più importante trovare il contatto con la mia vita interiore per poter anche
migliorare la relazione con l’altro. Qualcuno potrebbe confondere questo
atteggiamento con una forma di egoismo, ma se una persona non riesce ad avere
un buon contatto con la propria intimità e una buona stima di sè, quello che
potrà donare all’altro non sarà carico di negatività? Le basi sulle quale il
rapporto andrebbe a fondarsi non sarebbero troppo fragili? Non potremmo mai
dare all’altro qualcosa di positivo, se in primis non siamo noi a provare per
noi stessi qualcosa di positivo.
Lo psicoanalista Erich Fromm nel suo libro “ L’arte di
Amare” ci dice come egoismo e amore per se stessi non siano affatto la stessa
cosa. L’egoista non ama troppo se stesso, ma troppo poco. E nell’esempio di una
madre troppo premurosa potrebbe
comprendersi questo concetto. Mentre lei crede di essere particolarmente
attaccata al suo bambino, in realtà potrebbe avere una profonda, repressa
ostilità per l'oggetto del proprio interesse. Potrebbe essere eccessivamente
premurosa, non perché ami troppo il proprio figlio, ma perché deve compensare
la sua incapacità di amarlo.
Dunque investire il proprio tempo sulla propria persona a
mio avviso è la chiave per riuscire a vivere bene la propria vita, senza
rinunciare a sé stessi e senza rinunciare agli altri. Nella mia esperienza
personale credo che il percorso di crescita non si esaurisca mai, poiché siamo esseri in
continua evoluzione, e ho anche imparato che uno strumento valido per accompagnarci
in questo cammino è un percorso terapeutico, perché in questo caso avere una
guida mi appare come il miglior metodo per mettere in pratica la mia crescita
personale.
Se posso dire a un altro “ti amo”, devo essere in grado
di dire “amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me
stesso”.
Erich Fromm
Dott.ssa Spallino Stefania
Laureata in Psicologia clinica e della salute e
tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus
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