mercoledì 2 dicembre 2015

Dire di no agli “altri” ci permette di dire di si a noi stessi.



Sono  cresciuta con la convinzione che per stare bene e per sentirsi sempre soddisfatti della propria vita avessi bisogno dei continui apprezzamenti degli altri, di una comitiva numerosa di amici, di popolarità, di cene di famiglia piene di parenti, e per far fede a tutte queste convinzioni mi sono sempre trovata in situazioni in cui ad esempio dicevo di si ad un’amica per uscita quando magari in quel momento avevo solo voglia di stare a casa sotto il piumone a leggere un libro. Poi con il passare del tempo sono cresciuta e pian piano sono arrivata alla consapevolezza che per potere essere più serena e felice in primo luogo dovevo ascoltare me stessa, dovevo amare me stessa. Sto imparando anche a capire che è più importante trovare il contatto con la mia vita interiore per poter anche migliorare la relazione con l’altro. Qualcuno potrebbe confondere questo atteggiamento con una forma di egoismo, ma se una persona non riesce ad avere un buon contatto con la propria intimità e una buona stima di sè, quello che potrà donare all’altro non sarà carico di negatività? Le basi sulle quale il rapporto andrebbe a fondarsi non sarebbero troppo fragili? Non potremmo mai dare all’altro qualcosa di positivo, se in primis non siamo noi a provare per noi stessi qualcosa di positivo.
Lo psicoanalista Erich Fromm nel suo libro “ L’arte di Amare” ci dice come egoismo e amore per se stessi non siano affatto la stessa cosa. L’egoista non ama troppo se stesso, ma troppo poco. E nell’esempio di una madre troppo premurosa  potrebbe comprendersi questo concetto. Mentre lei crede di essere particolarmente attaccata al suo bambino, in realtà potrebbe avere una profonda, repressa ostilità per l'oggetto del proprio interesse. Potrebbe essere eccessivamente premurosa, non perché ami troppo il proprio figlio, ma perché deve compensare la sua incapacità di amarlo.
Dunque investire il proprio tempo sulla propria persona a mio avviso è la chiave per riuscire a vivere bene la propria vita, senza rinunciare a sé stessi e senza rinunciare agli altri. Nella mia esperienza personale credo che il percorso di crescita  non si esaurisca mai, poiché siamo esseri in continua evoluzione, e ho anche imparato che uno strumento valido per accompagnarci in questo cammino è un percorso terapeutico, perché in questo caso avere una guida mi appare come il miglior metodo per mettere in pratica la mia crescita personale.

Se posso dire a un altro “ti amo”, devo essere in grado di dire “amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso”.
Erich Fromm

Dott.ssa Spallino Stefania

Laureata in Psicologia clinica e della salute e tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus

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