giovedì 3 dicembre 2015

Il lato positivo

Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook) è un film del 2012 diretto da David O. Russell, tratto dal romanzo di Matthew Quick “L'orlo argenteo delle nuvole”, con protagonisti Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Robert De Niro.

Il protagonista, Pat Solitano, ha perso tutto: la moglie, la casa e il lavoro. Dopo aver passato otto mesi in un istituto psichiatrico poiché affetto da disturbo bipolare, emerso dopo aver sorpreso la moglie fedifraga, torna a vivere con i genitori, trasferendosi nella casa della sua infanzia.
Nonostante le difficoltà, è determinato a ricostruire la propria vita e a riconquistare la moglie.
Silver Linings Playbook, infatti, letteralmente significa il libretto dei risvolti positivi. I Silver Linings del titolo (ossia i risvolti positivi) rappresentano le buone intenzioni che il protagonista Pat s'impone di mettere in atto in modo da riconquistare la moglie, quali fare jogging ogni giorno, leggere i libri che la moglie fa leggere ai suoi studenti, e così via.
Durante il suo percorso riabilitativo, tra le difficoltà che i suoi propositi e la convivenza con i genitori gli comportano, Pat incontra Tiffany, una misteriosa e problematica giovane donna, che in seguito alla morte del marito si è data alla promiscuità. 

Tiffany e Pat

Tiffany si offre di aiutare Pat, l'unica persona che ha rifiutato di fare sesso con lei e le ha dimostrato amicizia, a riconquistare la moglie consegnandole una lettera, ma solo se lui in cambio farà qualcosa di veramente importante per lei: partecipare con lei a una gara di ballo.
Nel frattempo Pat deve ricucire un rapporto non facilissimo col padre, scommettitore incallito col sogno d'aprire un ristorante, e col fratello Jake, che rappresenta, con la sua realizzazione personale e professionale, lo specchio dei contrari di ciò che Pat non è riuscito a portare a termine nella sua vita.
Dopo una serie di incontri con Tiffany, culminati nella gara di ballo, Pat rivela a Tiffany di essersi innamorato di lei dal primo giorno che si sono incontrati e di sapere che lei non aveva mai consegnato la lettera alla ex moglie.

Nel tentativo di estrapolare le tematiche salienti del film emergono vari spunti a sfondo psicologico.

Primo fra tutti il tema della rabbia, che condiziona il protagonista dall’inizio del film: infatti egli viene ricoverato nell’istituto psichiatrico che fa da sfondo alle prime scene del film, proprio per un’ esplosione di rabbia, culminata in una drammatica aggressione, nei confronti dell’amante della moglie.
È per queste lesioni aggravate che viene affidato alle cure psichiatriche, che porteranno alla diagnosi del disturbo bipolare che, come racconterà Pat allo psicologo incaricato di seguirlo una volta dimesso dal centro, ha concorso al naufragare del suo matrimonio.

Si può dire che il vero protagonista de “Il Lato positivo” sia proprio il disagio psichico: addentrandoci nella vita di Pat, vediamo come in chiunque lo circondi sia presente una forte sofferenza psicologica, seppure in forme diverse.

Accanto al disturbo bipolare di Pat, che tenta disperatamente di contrastare con tutti i suoi buoni propositi (il rimettersi in forma, la costanza nello sport, la lettura del programma scolastico della ex moglie Nikki, insegnante di lettere, il suo riavvicinarsi alle vecchie amicizie, i suoi tentativi di riprendere il suo posto da docente nel liceo cittadino), vediamo delinearsi il quadro patologico della sua famiglia di origine: i tratti ossessivo compulsivi e le abitudini maniacalmente ritualizzate del padre, forte scommettitore, diventano quasi attori nella vicenda, imponendo a Pat un rientro nei vecchi schemi che avevano sicuramente caratterizzato la sua formazione; le lacrime, il panico e la natura fortemente ansiosa di una madre amorevolmente invischiata, ma sostanzialmente incapace di gestire i rapporti problematici fra i tre uomini della sua famiglia, la malattia psichiatrica del figlio, il disturbo ossessivo del marito, sono lo specchio della sua connivenza e del senso di colpa che ne deriva.
In questo quadro di disagio la vita di Pat interseca quella della giovane e altrettanto problematica Tiffany, che incarna una sofferenza diversa da quella di Pat, incapace di evolversi e lasciar andare il fantasma dell’amore nei confronti della sua ex moglie, diventato il simbolo della riappropriazione della vita che il disturbo dipolare gli ha sottratto, nonché l’unica forma di riscatto possibile, per Pat, dalla malattia.
Tiffany, al contrario, tenta di sfuggire al dolore del lutto diventando patologicamente promiscua, ballando sul confine sottile fra dipendenza affettiva, cercando nel sesso, nella compagnia effimera del contatto carnale, una via di fuga dal pensiero del suo amore perduto, e l’evitamento, tramite la scelta di molteplici partner esclusivamente sessuali, di qualsiasi contatto con una reale intimità.

È proprio l’impattare della fissità di Pat con il vivo, pulsante desiderio di superare il dolore di Tiffany che alla fine si presenta come elemento risolutore del film.

È infatti la capacità di Tiffany di spezzare la ritualizzata rincorsa di Pat a un’apparente normalità, antecedente l’esplodere del suo disturbo, il cardine di un concreto passo in avanti per entrambi.
È grazie a Tiffany, il suo coinvolgerlo in un progetto che non rientri nei suoi buoni propositi, che non sia legato alla riconquista di Nikki, la sua sofferta autenticità e la sospensione di giudizio nei confronti della patologia di Pat, che il protagonista riuscirà a lasciarsi indietro il passato e andare avanti nella sua vita.


Dott.ssa Arianna Santarsiero
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute presso l'Università G.D'annunzio Chieti-Pescara e tirocinante presso la Obiettivo famiglia Onlus

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