A quanti è successo di rimandare un compito scolastico, lo studio, un’attività domestica poco piacevole (ad esempio: stirare), una telefonata di lavoro, un appuntamento, l’inizio di una dieta o altro?Sicuramente a molti.
Secondo
le ricerche quasi tutti, alle volte, PROCRASTINIAMO,
posticipiamo volontariamente un’azione nonostante il rinvio possa
comportare delle conseguenze negative.
“Lo farò domani” è un pensiero che caratterizza il 15-20% degli adulti che tendono a rimandare abitualmente attività urgenti.
Molto
coinvolti da questo atteggiamento sono gli studenti universitari, che
aiutati dalle pause accademiche e dalle numerose distrazioni sociali,
sono una categoria particolarmente a rischio.
Procrastinare
riguarda chi finisce per rimandare i compiti più importanti o
urgenti.
- COME CAPIRE SE SI STA PROCRASTINANDO?
Se
il solo pensiero del compito da svolgere per domani vi fa orrore e
decidete di dedicarvi ad attività più banali, avete buone
probabilità di stare procrastinando.
Si
è portati a rimandare principalmente i compiti che si considerano
spiacevoli, in questo modo si cerca di evitare il fastidio. Nessuno,
infatti, tende a posticipare, un’attività che ama. Inoltre, la
società in cui viviamo ci offre innumerevoli distrazioni che ci
invitano a rimandare.
Gli
studiosi, che si sono occupati dei questo atteggiamento, hanno
osservato che anche il tempo a disposizione prima della data di
scadenza influenza la tendenza a rimandarne l’esecuzione: se
la scadenza è lontana sarà maggiore il rischio di rinviare. In
generale, infatti,
una
gratificazione immediata è più motivante rispetto all’aspettativa
di premi futuri.
- L’ANSIA PUO’ DETERMINARE LA PROCRASTINAZIONE?
Sì,
la procrastinazione può essere, anche, collegata all’ ANSIA.
In
questo caso si decide di rimandare il momento in cui dedicarsi ad
un’attività spinti dal TIMORE
DI FALLIRE (“Sicuramente andrà male”), PER PAURA DI COMMETTERE
UN ERRORE (“Ciò che faccio deve essere perfetto”) o
PER
PAURA DEL SUCCESSO(
“Se svolgo bene il compito, tutti si aspetteranno di più da me”).
- CI SONO DEGLI ESPEDIENTI PER NON RIMANDARE?
Spesso
chi procrastina vorrebbe liberarsi da questa abitudine, ma non ci
riesce perché è divenuta automatica e radicata.
Ciò
nonostante,è
possibile mettere in pratica due semplici strategie per inibire la
tendenza a procrastinare:
1.Porsi
obiettivi molto specifici che indichino dove e quando metteremo in
pratica un comportamento o svolgeremo un’attività. Ad
esempio piuttosto che ripetersi un obiettivo vago “Devo fare le
pulizie” è più utile individuarne uno più dettagliato come:
“Sabato alle 10 pulirò la mia stanza”.
2.Considerando
che l’idea di impegnarsi in un compito è spesso percepita in
maniera molto più negativa rispetto a come lo stesso viene poi
vissuto nella realtà,conviene
mettersi subito al lavoro e darsi delle scadenze intermedie vicine se
è previsto un tempo lungo di per la consegna. In questo modo non si
correrà il rischio di esagerare l’onerosità del compito
sottovalutare i vantaggi dati dall'agire subito.
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