mercoledì 6 luglio 2016

Lo farò domani


A quanti è successo di rimandare un compito scolastico, lo studio, un’attività domestica poco piacevole (ad esempio: stirare), una telefonata di lavoro, un appuntamento, l’inizio di una dieta o altro?Sicuramente a molti.

Secondo le ricerche quasi tutti, alle volte, PROCRASTINIAMO, posticipiamo volontariamente un’azione nonostante il rinvio possa comportare delle conseguenze negative.

Lo farò domani” è un pensiero che caratterizza il 15-20% degli adulti che tendono a rimandare abitualmente attività urgenti.

Molto coinvolti da questo atteggiamento sono gli studenti universitari, che aiutati dalle pause accademiche e dalle numerose distrazioni sociali, sono una categoria particolarmente a rischio.
Procrastinare riguarda chi finisce per rimandare i compiti più importanti o urgenti.

  • COME CAPIRE SE SI STA PROCRASTINANDO?
Se il solo pensiero del compito da svolgere per domani vi fa orrore e decidete di dedicarvi ad attività più banali, avete buone probabilità di stare procrastinando.
Si è portati a rimandare principalmente i compiti che si considerano spiacevoli, in questo modo si cerca di evitare il fastidio. Nessuno, infatti, tende a posticipare, un’attività che ama. Inoltre, la società in cui viviamo ci offre innumerevoli distrazioni che ci invitano a rimandare.
Gli studiosi, che si sono occupati dei questo atteggiamento, hanno osservato che anche il tempo a disposizione prima della data di scadenza influenza la tendenza a rimandarne l’esecuzione: se la scadenza è lontana sarà maggiore il rischio di rinviare. In generale, infatti, una gratificazione immediata è più motivante rispetto all’aspettativa di premi futuri.

  • L’ANSIA PUO’ DETERMINARE LA PROCRASTINAZIONE?
Sì, la procrastinazione può essere, anche, collegata all’ ANSIA.
In questo caso si decide di rimandare il momento in cui dedicarsi ad un’attività spinti dal TIMORE DI FALLIRE (“Sicuramente andrà male”), PER PAURA DI COMMETTERE UN ERRORE (“Ciò che faccio deve essere perfetto”) o PER PAURA DEL SUCCESSO( “Se svolgo bene il compito, tutti si aspetteranno di più da me”).
  • CI SONO DEGLI ESPEDIENTI PER NON RIMANDARE?
Spesso chi procrastina vorrebbe liberarsi da questa abitudine, ma non ci riesce perché è divenuta automatica e radicata.
Ciò nonostante,è possibile mettere in pratica due semplici strategie per inibire la tendenza a procrastinare:
1.Porsi obiettivi molto specifici che indichino dove e quando metteremo in pratica un comportamento o svolgeremo un’attività. Ad esempio piuttosto che ripetersi un obiettivo vago “Devo fare le pulizie” è più utile individuarne uno più dettagliato come: “Sabato alle 10 pulirò la mia stanza”.
2.Considerando che l’idea di impegnarsi in un compito è spesso percepita in maniera molto più negativa rispetto a come lo stesso viene poi vissuto nella realtà,conviene mettersi subito al lavoro e darsi delle scadenze intermedie vicine se è previsto un tempo lungo di per la consegna. In questo modo non si correrà il rischio di esagerare l’onerosità del compito sottovalutare i vantaggi dati dall'agire subito.



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