L’effetto
Forer è
stato elaborato dallo psicologo omonimo alla fine degli anni Quaranta
per testare la validità delle procedure diagnostiche utilizzate
usualmente dai colleghi.
In particolare, egli voleva dimostrare il bias interpretativo fondamentale per cui ogni soggetto a cui si offre una descrizione che crede sia riferita a lui questo tenderá ad immedesimarsi credendo tale profilo psicologico preciso e accurato.
In particolare, egli voleva dimostrare il bias interpretativo fondamentale per cui ogni soggetto a cui si offre una descrizione che crede sia riferita a lui questo tenderá ad immedesimarsi credendo tale profilo psicologico preciso e accurato.
L’effetto
Forer permette di notare come le persone siano normalmente sprovviste
delle capacità critiche atte a distinguere un breve scritto vago e
generico con frasi plausibili da una vera autovalutazione del sè,
per cui ad esempio uno studente di psicopatologia crederà
sicuramente di soffrire di tutti i disturbi psichici presenti nel
manuale di studio.
Lo
psicologo ha appurato la veridicità dell’effetto Forer tramite il
Diagnostic
Interest Blank,
con cui ha analizzato i suoi studenti che lo hanno compilato,
inserendo hobby, aspirazioni personali, caratteristiche individuali,
seguite da un’interpretazione qualitativa.
Dopo circa una settimana lo studioso ha restituito i questionari, chiedendo di non confrontarsi con gli altri e di mantenersi riservati sulla valutazione, senza che essi sapessero che tutte le valutazioni erano identiche ed erano comprensive di frasi generiche, perfettamente applicabili a tutti.
Dopo circa una settimana lo studioso ha restituito i questionari, chiedendo di non confrontarsi con gli altri e di mantenersi riservati sulla valutazione, senza che essi sapessero che tutte le valutazioni erano identiche ed erano comprensive di frasi generiche, perfettamente applicabili a tutti.
Dopo
la lettura individuale dei profili ogni studente doveva indicare da 0
a 5 quanto si riconosceva nella descrizione, i risultati hanno
indicato una media di 4,26.
Dunque, il senso di tale indagine scardina completamente le certezze dei diagnosti, indicando la validità degli strumenti psicologici come superata dalla validità soggettiva del paziente che si sottomette a frasi approssimative e generiche, che danno una percezione di autovalutazione oggettiva; se si analizza frase per frase, aumenta la capacità critica degli studenti di Forer, se invece si legge un report generale essi vi si riconoscono in misura maggiore.
Dunque, il senso di tale indagine scardina completamente le certezze dei diagnosti, indicando la validità degli strumenti psicologici come superata dalla validità soggettiva del paziente che si sottomette a frasi approssimative e generiche, che danno una percezione di autovalutazione oggettiva; se si analizza frase per frase, aumenta la capacità critica degli studenti di Forer, se invece si legge un report generale essi vi si riconoscono in misura maggiore.
Tanti
professionisti oggi si avvalgono di tale teoria, approfittando della
scarsa capacità di autovalutazione degli individui.
Nessun commento:
Posta un commento