giovedì 7 luglio 2016

Quelle “farfalle nello stomaco”… la scoperta del cervello viscerale

 Espressioni simili a scegliere di pancia, avere un peso sullo stomaco, sentire un groppo in gola, avere fegato o avvertire simpatia e antipatia a livello viscerale esistono in tutte le lingue del mondo. Descrivono stati danimo, sensazioni e motti psichici in modo istintivo e immediato. In fondo, cosa spiega meglio linnamoramento che avere le farfalle nello stomaco? Due cervelli. Istintivamente, comunichiamo le nostre emozioni riferendoci allapparato gastro-intestinale ma quella che sembrerebbe una semplice metafora racconta una realtà affascinante della mente umana: la nostra vita psichica deriverebbe dallattività di due cervelli, il cervello propriamente detto (lorgano protetto dalla calotta cranica) e il cervello viscerale (o profondo), che coincide con lapparato digerente, in particolare con lintestino. Un cervello nella testa e uno nella pancia, che comunicano di continuo e si influenzano reciprocamente. Eppure non siamo abituati a decodificare i segnali del cervello addominale, sintomi che possono avere un significato al di là della disfunzione dellorgano e che possono indicare un disagio psicologico prima ancora che avvenga unelaborazione cosciente da parte del cervello propriamente detto. Mal di stomaco, diarrea, stipsi, reflusso gastroesofageo, disturbi digestivi, dolori addominali da colon irritabile, quando non attribuibili a malattie e infezioni, appaiono in una prospettiva psicologica come indicatori di un disagio emotivo che lindividuo non riconosce o che tende interamente ad attribuire al disturbo fisico.
A conferma di queste ipotesi sempre più ricerche evidenziano correlazione tra stipsi e stati depressivi, tra disturbi ansiosi e diarrea e dimostrano lefficacia psicoterapia nel trattamento della sindrome da colon irritabile (Moser 2012) rispetto al trattamento farmacologico o del placebo. Il ruolo del cervello addominale. I due cervelli sono collegati da un complesso sistema a due vie di cellule nervose e il cervello viscerale, presidiato solo in parte dalla coscienza, funziona come una sorta di detector emozionale, modificando il suo stato a seconda dellambiente circostante. Così, una situazione considerata razionalmente tollerabile dal cervello di testa può scatenare unintensa risposta difensiva di pancia: il cervello addominale comunica lallarme emotivo sotto forma di dolore, reflusso , diarrea, nausea, vomiti o altra sintomatologia a carico del sistema digerente. Si tratta, in realtà, di reazioni sane e adattative quando correttamente interpretate dal cervello ufficiale, che quindi produrrà reazioni proporzionate e congruenti alleffettiva minaccia. Un condominio difficile. Purtroppo, i nostri due cervelli si comportano, a volte, come condomini in conflitto: si ignorano, si sbattono porte in faccia, si fanno i dispetti e si mentono a vicenda. Per rendere lidea della lite condominiale, il cervello di testa minimizza o dileggia direttamente le manifestazioni di quello di pancia: se la prende direttamente con gli organi e li sottopone a visite e farmaci, senza ascoltare le loro rimostranze e emotive che, come accade nella depressione e negli attacchi di panico, diventano grida laceranti. Insomma, non è un caso che anche disturbi come anoressia e bulimia nervosa possano essere rappresentati come il frutto di unautentico sciopero del cervello cranico contro quello viscerale (o, a volte, viceversa).

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