mercoledì 2 settembre 2015

I BENEFICI PSICOLOGICI DELLE COLLEZIONI


Anche un semplice hobby come il collezionismo ha dei risvolti psicologici interessanti e può dare benefici.

Secondo una ricerca Ipsos una donna su sette raccoglie bijoux, cartoline, biglietti del cinema, scatole o oggetti d’arte. Basta dare un’occhiata in internet per vedere che nel mercato virtuale si compra e baratta di tutto. Ma per gli specialisti non si tratta di un semplice hobby, ma l’arte del raccogliere rivela e aiuta la capacità di concentrazione, e ha risvolti positivi sull’autostima, la gestione dello stress e nella ricerca di sé.

Apre la mente
Sistemare collezione francobolliCercare oggetti, classificarli, assemblarli attiva una serie di processi mentali, quali l’indagine, la formulazione di un’ipotesi sui percorsi da seguire per trovare ciò che si vuole, la valutazione e la scelta. La conseguenza di questo lavoro è l’ottimizzazione delle proprie capacità di giudizio e decisione. Quando la raccolta diventa più ricca è necessario mettere a punto strategie sempre più sofisticate, che allenano le abilità organizzative e la memoria. Chi colleziona con sistematicità si lascia guidare dal fiuto emozionale e dalle capacità di stabilire velocemente somiglianze e differenze e in più favorisce l’intelligenza sociale.
Sviluppa l’attenzione
Collezionare significa mantenere ferma l’attenzione su un tema e cioè equivale a una sorta di meditazione concreta e porta a focalizzare le cose, i pensieri e i sentimenti. Concentrare la mente su uno o più oggetti fa variare l’attività elettrica del cervello che porta ad un senso di calma e benessere. E non si seguono più solo le regole della logica ma ci si abbandona ai processi associativi che consentono di risolvere i problemi attraverso l’ intuito.
Aumenta la sicurezza di sé
Collezionare equivale a possedere e il possesso trasmette sicurezza. Mettere insieme gli oggetti risponde a un desiderio di protezione, e il ritrovamento di un pezzo raro fa sentire bravi, capaci di farcela. Questa buona valutazione di noi stessi consente di rispondere positivamente alla domanda “cosa penso di me?”. Collezionare aiuta a acquistare consapevolezza sulle proprie capacità e quindi potenzia l’autostima. Significa superare il senso di inadeguatezza, imparare a conoscersi e amarsi, scoprendo le proprie qualità.

 Ma non esagerare!

Collezionare è una passione benefica e personale, l’importante è non esagerare. Se raccogliere oggetti porta piano piano a riempire le stanze e a trasformare la casa in un museo, significa che qualcosa non va. Così come quando il pensiero della propria passione assorbe totalmente le persone, arrivando a compromettere anche la stabilità economica pur di avere l’oggetto mancante. In questi casi si tratta di un vero disturbo, che va curato. Come? Per prima cosa rendendosi conto che si ha un problema, anche con l’aiuto delle persone che ci stanno vicine e che ci fanno notare il nostro bisogno ossessivo. Poi bisogna darsi dei limiti, stabilendo un budget che non va superato, o un numero massimo di oggetti da tenere. Se però non si riesce a frenare questo impulso l’aiuto può arrivare anche da qualche seduta di terapia cognitiva, che aiuta a sostituire il bisogno degli oggetti desiderati con nuovi interessi e un diverso modo di gestire il tempo libero.

SCRITTO DA Di Bianca Fracas – PsicoSessuologa, http://www.amando.it/salute/psicologia/benefici-psicologici-collezionismo.html

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