L’individuo equilibrato è un pazzo.
Charles Bukowski
Lo dico o non lo dico? Mi trattengo o mi innervosisco?
Mostro la paura o faccio come se non mi toccasse in nessun modo? Sono scelte
che facciamo tutti i giorni, nelle relazioni come sul lavoro, con i figli e i
colleghi ma anche con chi incontriamo per piccoli momenti della giornata, in
strada o al supermercato.
Non è una scelta banale manifestare o meno le proprie
emozioni. Ogni nostra scelta ha una precisa ripercussione a seconda del motivo
che l’ha messa in moto, della situazione in cui è stata generata e della
relazione che intercorre con chi ne è, in qualche modo, l’artefice esterno.
Tutto quello che significa una singola emozione lo possiamo sentire, vivere e
patire sul nostro benessere mentale e fisico.
Se da una parte si elogia l’autocontrollo, non lasciandosi
prendere dall’istinto, ma modulando quanto proviamo, dall’altra è bene non
tenere sempre tutto dentro. Come sapeva già bene Publio Ovidio Nasone nelle sue
“Metamorfosi”, “Medio tutissimus ibis” che, tradotto, vuole dire semplicemente
che si cammina più sicuri nel mezzo. Perché? Se l’autocontrollo aiuta a gestire
quello che proviamo, evitando eccessi negativi e spiacevoli legati al semplice
impulso, non dare MAI voce alle proprie emozioni può essere ancor più
pericoloso per la salute nel suo complesso.
Le emozioni sono infatti tantissime e ci servono tutte!
Le emozioni sono naturali e servono all’ uomo per capire
cosa sta provando, per salvaguardare il suo benessere e, in molti casi, la sua
stessa vita. Pensiamo per esempio alla paura che ci segnala dove non andare,
cosa ci spaventa, che ci evita posti pericolosi e ci mette in guardia per la
nostra sopravvivenza. Per questo le emozioni sono, più spesso di quanto
vorremmo, un’ arma, la sfida è riuscire ad usarle per noi, per conoscerci, per
capirci, per ascoltarci e non contro di noi. Trasformarle in un aiuto significa
prima di tutto riconoscerle e capire quando è il caso di darne manifestazione o
meno e in che misura. Certamente, se si
vive in balia delle emozioni, diventa tutto molto complicato. Non si riesce ad
entrare in relazione con gli altri se si lascia parlare solo l’impulso e questo
non serve a molto nelle relazioni. Un efficace controllo delle proprie reazioni
non significa però evitare istinto o non dare ascolto o valore a quanto si
sente, anche di pancia. Benissimo
cercare la calma, sfogare la rabbia magari anche con il movimento fisico,
giocare con ironia su quanto ci accade, tentando di non dare troppo peso alle
emozioni spiacevoli ma, ogni tanto, è bene far sentire quello che viviamo,
dargli spazio all’ esterno, vivere la propria emozione anche se forte, esprimere
la paura, sfogare la rabbia, meglio se con il diretto interessato.
Il modo poi farà il resto. Certo non si tratta di dare
libero sfogo ma di non trattenere, non reprimere e accettare invece quanto si
vive. Ne vale non solo il nostro equilibrio psicologico ma anche la nostra
salute. E’ sempre più accreditata,
infatti, la tesi per cui tirare fuori le
proprie emozioni previene diversi problemi di salute, come malattie
cardiocircolatorie e non ultime, come mostrano diverse ricerche, patologie
tumorali, il cancro. L’equilibrio mente-corpo ci influenza, come si può leggere
sul libro “La ricerca psicologica sul cancro. Teorie psicobiologiche,
psicogenetiche e psicosociali” (1992) di Gabriele Chiari e Maria Laura Nuzzo,
dove vengono affrontati i diversi elementi che vanno ad influire sull’ insorgere
delle diverse malattie.
Se non esprimiamo rabbia, paura, eccitazione, tristezza
possiamo incorrere in malattia renali, pressione alta, tumori. Possiamo persino
rendere la nostra vita in media più breve di quella degli altri, quelli che
urlano, mostrano, dicono quello che provano. Ce lo dice uno studio del 2012
pubblicato su Health Psychology dal titolo “The costs of repression: A
meta-analysis on the relation between repressive coping and somatic diseases”,
realizzato dagli psicologi tedeschi
Marcus Mund e Kristin Mitte, dell’Università di Jena. Questi ricercatori
hanno condotto una analisi su 6000 soggetti con l’obiettivo di valutare cosa
succede quando si trattengono le emozioni
come rabbia e paura, controllando l’ambiente e le sensazioni. Cosa
succedeva? Da fuori sembrava che le persone che reprimevano le emozioni fossero
molto padrone della situazione, ma da dentro i segnali parlavano di altro,
battito accelerato in primis. Questo, sembrerebbe far supporre che chi
manifesta le emozioni in maniera chiara, abbia una prospettiva di vita di 2
anni maggiore rispetto a chi tiene dentro e controlla tutto. Un ulteriore conferma dell’importanza di dare
spazio alla manifestazione di quello che si prova e di come il controllo, se
estremo, sui propri vissuti non sia un alleato sempre positivo e amico.
Come ci dobbiamo comportare quindi? Ascoltiamo le
emozioni e impariamo a riconoscerle. Non sminuiamo il loro significato e quello
che ci raccontano le nostre reazioni fisiche. Da una parte aiuta sfogarsi, un
amico, il movimento fisico, rilassarsi, respirare, trovare strategie in armonia
con noi stessi per affrontare e allontanare quanto ci fa star male, rabbia,
paura o tristezza. Dall’altra è bene dare spazio a quello che si vive per poter
capire cosa sta accadendo e dargli significato, sciogliendo il nodo
dell’esperienza dolorosa o rabbiosa in maniera utile per il futuro e per il
proprio rapporto con sé stessi e gli altri. Una litigata possiamo superarla
facendo una passeggiata “sbollendo” la rabbia in molti modi diversi che ci
aiutino a governarla e mandarla via ma se accade spesso, se l’emozione diventa
sofferenza cronica e ci si sente male in quella relazione allora forse è meglio
fermarsi, comprendere e trovare una soluzione che tenga in considerazione cosa
si prova. Quindi viene da dire sia un bene mostrare emozioni, reagire anche in
maniera esagerata secondo quanto si è soliti, ma è sempre bene ricordare di
farlo comunque con equilibrio. Una sfida da affrontare anche per star meglio in
salute.
Di
Marzia Cikada
https://pollicinoeraungrande.wordpress.com/2014/05/29/troppo-autocontrollo-fa-male-emozioni-repressione-e-salute-per-il-nostro-benessere-psico-fisico/
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