A chi non
è mai capitato di sentirsi in colpa, specialmente all’interno di un rapporto di
coppia? Di ritenersi responsabile per tutto quello che non va o non è andato in
una storia, “scagionando” del tutto l’altro e addossandosi ogni responsabilità?
Su queste tematiche interviene la dottoressa Terry
Bruno, psicanalista e terapeuta della coppia. “Il senso di colpa è
qualcosa che dilania dentro, che s’insinua furtivamente, ma sempre più nel
profondo e che molto spesso porta a conflitti interiori ed esterni pesanti e
difficili da gestire. Ma questa sensazione è reale? È sempre dovuto a vere
motivazioni o insorge senza ragione?”.
Il
senso di colpa è un meccanismo della coscienza che segnala un disagio e ci
rimprovera quando facciamo qualcosa che va contro il nostro codice morale,
perseguitandoci fino a quando non cerchiamo di rimediare. L’effetto più
immediato è una continua tensione e una rabbia contro se stessi che porta a una
non accettazione di sè. E fra le conseguenze c’è anche il rafforzamento
ulteriore di una bassa autostima, di un continuo senso di inadeguatezza, che
portano a comportamenti spesso inappropriati, fino all’autolesionismo.
Ma come
nasce il senso di colpa? Generalmente le origini risalgono alla fase infantile,
in seguito a un comportamento genitoriale ricattatorio, spesso, ma non sempre,
inconscio, il cui obiettivo era quello di ottenere dal figlio una risposta aderente
alle proprie aspettative. “Se non fai questo… io sto male…”, “Questo tuo
comportamento è inaccettabile, non ce la faccio più!”, “Se non studi non ti
parlo più”, “Dovresti vergognarti…”. Tali ricatti morali diventano parte di noi
al punto che possiamo ritrovarci a metterli in pratica quando meno ce lo
aspetteremmo: si tratta di modalità che pensiamo di avere rifiutato e superato,
e il sorprendersi a attuarle, magari anche con le stesse parole, ci fa stare
male.
Il senso
di colpa è un modo di svalutare l’altro, di renderlo fragile sul piano
affettivo: per paura di perdere l’artefice del ricatto, la sua fiducia, di non
essere amato o accettato, chi ne è vittima si colpevolizza per ciò che è
accaduto, proprio a causa di una non buona considerazione di se stesso. Per
esempio se mi sento in colpa perché ho fatto piangere mia madre, tenderò a
minimizzare o cancellare gli altri eventi che possono avere scatenato quel
pianto e metterò al centro dell’evento la situazione che mi riguarda (“è colpa
mia, e basta”).
Queste
modalità vengono riproposte anche in età adulta, in tutti i settori, ma
soprattutto nell’ambito dell’affettività e quindi nel rapporto col partner.
Nella coppia il senso di colpa gioca spesso un ruolo importante,
particolarmente in situazioni di tradimenti, di rottura di rapporti o nel
desiderio di autonomia. L’accusa di non provare i sentimenti “giusti”, secondo
gli altri o anche sé stessi, di non rispettare le aspettative proprie e degli
altri, genera sensi di colpa che vengono usati accusandosi o accusando
l’altro/a, in un crescendo di generalizzazioni, di accuse su mancanze sue o
addirittura della famiglia di origine.
Numerose
ricerche hanno dimostrato che sono le donne a provare maggiormente il senso di
colpa, particolarmente nell’ambito delle relazioni interpersonali. Interessante
è però il fatto che il senso di colpa è meno presente nelle donne più giovani a
causa di un diverso contesto, di una diversa cultura e di un bombardamento
mediatico molto spesso improntato su valori differenti rispetto a quelli delle
generazioni precedenti. Non bisogna escludere che possono vivere il senso di
colpa persone sensibili condizionate da situazioni esterne e psicologicamente
depresse.
Molto
spesso in una coppia c’è il carnefice e la vittima, ruoli che emergono
soprattutto nei momenti di crisi o di rottura del rapporto. Si possono notare
molti casi in cui per giustificare una separazione si tende ad accusare l’altro
del fallimento del rapporto scatenandogli un senso di colpa paradossale. Se il
partner è abituato a vivere i sensi di colpa, allora ci troveremo di fronte ad
un’assunzione di responsabilità anche non reali. Se invece non ha vissuto in
passato tali responsabilizzazioni avrà modo di poter riscattare la sua
identità.
In questi
casi è sempre importante contestualizzare la situazione, interrompere il
dialogo interiore che alimenta i sensi di colpa che si rifanno a situazioni
passate e riportare se stessi nel “qui ed ora”. Questo risulta importante in
quanto più volte ci si ritrova di fronte a percezioni non reali che sono solo
alimentate dalle proprie insicurezze, dalla mancanza di fiducia, non solo negli
altri ma anche in se stessi.
Bisogna
imparare a prendersi cura di se stessi e capire i propri bisogni incominciando
a dare valore, un po’ alla volta alle piccole conquiste che vanno a costruire,
mattone su mattone, una meravigliosa casa in cui poterci rifugiare”.
http://vociromane.corriere.it/2012/10/10/come-guarire-dai-sensi-di-colpa/
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