Per alcune persone
essere valutati in diverse situazioni sociali, come ad esempio parlare in
pubblico, chiedere un appuntamento o sostenere un esame, equivale al sentirsi
sottoposto ad una dolorosa verifica. La situazione valutativa pone il soggetto
su posizioni difensive ed egli teme che gli altri possano verificare se
nasconde i suoi difetti, la sua inettitudine e ignoranza. Poiché vede gli altri
come valutatori delle sue debolezze, crede che essi coglieranno ogni suo passo
falso e lo disprezzeranno per questo.
Un individuo può
provare "ansia da valutazione" in diverse situazioni:
- situazioni sociali come iniziare
mantenere una relazione con una persona oppure partecipare a una riunione
tra più persone (per esempio una festa)
- situazioni scolastiche o
professionali dove la prestazione è valutata da un'insegnante o da un
datore di lavoro
I fattori che
possono aggravare o mitigare le paure durante queste situazioni implicano la
questione della valutazione della vulnerabilità e includono diversi aspetti:
- lo status dell'individuo e del
valutatore nell'area del potere e della desiderabilità sociale
- le capacità individuali nel
presentare una "facciata" attraente o efficace
- La fiducia nelle proprie abilità
- La valutazione del grado di
minaccia, della gravità del danno potenziale e la probabilità che questo
avvenga
- Le difese automatiche come
l'inibizione verbale, il blocco della memoria, la repressione della
spontaneità, che possono indebolire la prestazione
- L'anticipazione della punizione
da parte del valutatore per il mancato rispetto delle regole o per la
prestazione sotto gli standard.
FIDUCIA IN SÉ
Saper affrontare
adeguatamente le situazioni di confronto sociale comporta un certo grado di
fiducia nelle proprie capacità. Questa fiducia è in relazione alla percezione
della grandezza delle proprie aspettative, delle difficoltà e della punizione
temuta per una prestazione inadeguata.
In alcuni casi la
fiducia in sé può venire minacciata e indebolita:
- quando l'individuo
si percepisce in una posizione "inferiore" e quindi si sente meno
sicuro di riuscire a rispondere positivamente alle richieste del valutatore
- quando teme una
drastica "punizione" per la prestazione inadeguata (perdita del
lavoro, sospensione dalla scuola, termine di una relazione)
La valutazione
negativa da parte di un'altra persona rappresenta la paura centrale
nelle cosiddette ansie sociali. Accade quindi che nell'incontro con un'altra
persona o gruppo di persone il soggetto crede di essere scrutato, esaminato e
giudicato. Sotto osservazione si trovano la sua prestazione, la fluidità del
suo linguaggio, la fiducia in se stesso. Se riceve risposte positive, le
interpreta come segno di aver fatto una buona impressione e si sente meno
vulnerabile e più sicuro di sé.
Le risposte
fisiologiche dell’individuo socialmente ansioso si manifestano in
sintomi simpatici (rapida pulsazione cardiaca, sudorazione) e parasimpatici
(debolezza, calo della pressione sanguigna). Questi evocano la paura che egli
non sarà all'altezza della situazione temuta. Le principali manifestazioni di
questi sintomi possono essere:
- Arrossire
- Sentirsi deboli
- Avvertire tremore e tensione
muscolare
- Palpitazioni
- Bocca e gola secca
- Sensazione di abbassamento dello
stomaco
- Difficoltà respiratoria
Le situazioni
più temute che provocano i sintomi sopra descritti sono quelle in cui
l’individuo incontra persone autorevoli. Il soggetto infatti è preoccupato
delle situazioni interpersonali e al centro di questa sua preoccupazione pone
l'essere esaminato dalle altre persone. Alcuni esempi sono i seguenti:
- essere presentato a qualcuno
- parlare in pubblico
- scrivere di fronte ad altri
- essere osservato mentre fa
qualcosa
- usare il telefono
- ricevere ospiti
- essere presi in giro
- mangiare a casa di conoscenti
- mangiare a casa con la famiglia
LE REAZIONI DIFENSIVE
La paura di essere
valutati pone la persona in uno stato di ansia che a sua volta si manifesta con
diversi tipi di inibizione, come l'interferenza con la fluidità verbale, col
pensiero, con la memoria a breve e lungo termine. Queste risposte paradossali
rappresentano una minaccia in quanto, piuttosto che predisporre l'individuo ad
una prestazione più efficace, ostacolano di fatto la sua prestazione. Accade
quindi che viene mobilitato un sistema difensivo primitivo non appena
l'individuo entra nella situazione sociale temuta. Questo sistema, che può
essere paragonato al "congelamento" e all'immobilità, prepara
l'individuo a fronteggiare un assalto fisico, ma non lo prepara a una
prestazione efficace e matura. Inoltre questo modello di risposta innato e
primitivo è designato a produrre immobilità e mutismo. Così, paradossalmente,
la difesa contro una sfida ad alzare la voce e partecipare attivamente ad una
particolare situazione innesca proprio l'opposto delle richieste.
Lo psicologo Keith A.
Nichols (1974) ha individuato diverse caratteristiche dell’ansia che
deriva dalla paura di essere valutati:
1. La
percezione della disapprovazione e della critica da parte degli altri
2. L’aspettativa
di essere disapprovato dagli altri
3. Una
forte tendenza a percepire e a rispondere alla critica degli altri anche quando
questa non sussiste
4. La
sensazione di minor competenza ed efficacia, bassa autostima
5. L’avere
un'idea rigida del comportamento sociale appropriato, non essere capace di
variare il comportamento per fronteggiare le difficoltà
6. L’accresciuta
consapevolezza e paura di essere valutati e giudicati dagli altri
7. La
sensazione di essere osservato
8. Il
riconoscimento della paura nelle situazioni in cui una ritirata improvvisa
potrebbe essere inaspettata e potrebbe attirare l'attenzione degli altri
9. La
sensazione di essere intrappolato in tali situazioni
10.
L’interpretazione esagerata del
feedback sensoriale relativa a tensione e imbarazzo
11.
La scoperta di sensazioni corporee in
situazioni sociali
12.
La paura di essere visto come colui
che perde il controllo
13.
L’esperienza di un progressivo aumento
del disagio
14.
L’imprevedibilità della risposta
d'ansia
Il denominatore
comune di queste caratteristiche è la vulnerabilità del
soggetto. Prima ancora che l’evento temuto possa realizzarsi egli viene
assorbito da paure premonitrici che lo conducono all'irrigidimento e
all'inibizione. Questa inibizione interferisce con l’espressione spontanea di
sé. Così accade che, all'inizio di un incontro con la situazione temuta, la sua
mente diviene vuota, egli balbetta e non riesce a concentrarsi su ciò che dice
o scrive. Inoltre sottovaluta le sue capacità di fronteggiare la situazione.
Le tecniche
maggiormente utilizzate per affrontare la paura di essere valutato e quindi
anche l’ansia sociale che ne deriva, sono le tecniche Cognitivo-Comportamentali
che si basano su strategie inserite in un approccio terapeutico fondato su
alcuni principi guida. Questo tipo di trattamento viene ritenuto maggiormente
efficace per la cura del disturbo e si basa su una terapia cognitiva breve e
limitata nel tempo che si sviluppa grazie ad un buon rapporto terapeutico e ad
uno sforzo collaborativo tra il terapeuta ed il paziente.
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