Il termine abuso all'infanzia deriva dall'inglese "child abuse"
e, comprende tutti i casi di violenza e maltrattamento che possono verificarsi
sia in famiglia che fuori dalla famiglia, causando seri danni al minore.
In base alla definizione del Consiglio d'Europa (1978), possiamo
considerare gli abusi sul minore gli atti e le carenze che turbano gravemente
il bambino e attentano alla sua incolumità corporea, al suo sviluppo fisico,
affettivo, intellettivo e morale.
Kempe (1978) descrive il bambino maltrattato come un bambino sottoposto a
ripetute violenze di varia natura e gravità, da parte di adulti legati alla
vittima da naturali rapporti di fiducia e responsabilità.
Similmente per F. Montecchi (1998) si può parlare di abuso fisico o
maltrattamento fisico quando "i genitori o le persone legalmente
responsabili del bambino eseguono o permettono che si eseguano lesioni fisiche
o mettono i bambini in condizioni di rischiarle".
Forniamo di seguito una classificazione degli abusi all'infanzia che
comprende: il maltrattamento, la patologia della fornitura di cure e l'abuso
sessuale, e che a loro volta si suddividono in altre sottocategorie.
· Il
maltrattamento si suddivide in:
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· Il problema della fornitura
di cure, si suddivide in:
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·Con abuso sessuale si intende:
"il coinvolgimento di
bambini in pratiche sessuali che essi non possono interamente comprendere e
verso le quali sono incapaci di dare un informato e cosciente consenso o che
violano tabù sociali circa i ruoli familiari".
Questo significa che sia i bambini che gli adolescenti, intesi come
soggetti immaturi e dipendenti, sono abusati sessualmente quando vengono
coinvolti da adulti in attività sessuali.La violenza sessuale può essere
vissuta sia tra le mura domestiche e praticata dai familiari stessi, da familiari
acquisiti, da persone che vivono in casa del bambino, da parenti prossimi e/o
lontani (si parla di violenza intrafamiliare) sia fuori di
casa, dove gli abusi vengono compiuti da persone esterne alla famiglia (e si
parla di violenza extrafamiliare), con pratiche come lo
stupro, la pedofilia e lo sfruttamento sessuale dei minori (pornografia,
prostituzione infantile). La violenza intrafamiliare è in assoluto la più
frequente e diffusa, provoca nel bambino un vero e proprio inquinamento della
mente e dei pensieri, fino a comprometterne, nei casi più gravi (quelli a
inizio precoce e a evoluzione cronicizzata) la salute mentale (Cottle, 1992).
Ciò avviene perché è sempre associato alla violenza psicologica e nella quasi
totalità dei casi evolve come degenerazione di modelli comportamentali
affettivi, che giungono progressivamente a configurare situazioni di seduzione
e passano dalle molestie a veri e propri gesti di violenza sessuale, nei quali
il bambino resta imprigionato per la fiducia che egli attribuisce all’adulto al
quale è affettivamente legato, per la soggezione che egli incute, per la
consegna del segreto che accompagna queste condotte perverse.
Fonte: http://www.psicologiailfilo.it/articolo19.htm
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