La domenica è il giorno per convenzione
consacrato al relax, al divertimento, al recupero delle energie. Uno spazio per
coltivare le proprie passioni o i propri affetti.
Ma, per molti la domenica rappresenta
un inderogabile appuntamento con la noia e la
malinconia. La giornata festiva è accompagnata da un sottofondo
di scontentezza, come un sottile malessere, in cui confluiscono indefinibili
sentimenti di tristezza, ansia, noia, svogliatezza. Questi stati d’animo
invadono la giornata, impedendo di godersi il dovuto riposo. Il fenomeno è
stato studiato in Gran Bretagna e denominato Sunday Blues.
IN COSA CONSISTE IL SUNDAY BLUES?
Secondo gli studi anglosassoni,
soffrono della sindrome domenicale soprattutto coloro
che hanno il sabato e la domenica interamente liberi, per cui
il week-end rappresenta un netto stacco fra giorni attivi, magari frenetici, ed
altri di totale relax. Per costoro il malessere inizia intorno alle 16,30 della
domenica pomeriggio, momento in cui insorgono, in modo più o meno massiccio, le
preoccupazioni per la settimana successiva. Per alcuni lo sconforto inizia
addirittura fin dalla mattina, protraendosi per l’intera giornata.
Inoltre, dallo studio emerge che la
maggioranza delle persone insofferenti all’appuntamento domenicale, sono quelle
che trascorrono la giornata a casa,
annoiandosi e rimuginando sugli impegni previsti per i giorni successivi.
SECONDA FORMA DEL SUNDAY BLUES
Ma, esiste una seconda forma, più
sottile ed insidiosa, del Sunday Blues, spigata dalla psicologa Gianna
Schelotto nel suo libro “La nostra ansia quotidiana”. Secondo
l’autrice, il malessere domenicale può essere, parzialmente, attribuito ad un
calo di tensione, il cui conseguente senso di spossatezza si ripercuote nella
sfera emotiva, generando sentimenti di noia e tristezza. Ma il calo di tensione
psico-fisica, non giustifica l’inquietudine che imperversa nel giorno festivo.
Piuttosto, la domenica sembrerebbe un puntuale incontro
e confronto con noi stessi.
I giorni lavorativi, strutturati e
densi d’impegni, permettono di tenere sotto controllo le tensioni ed i
sentimenti d’insoddisfazione. Mentre, un giorno interamente libero mette in luce il
senso di vuoto e le scontentezze, appannate dalla routine
settimanale.
Le ore libere domenicali ci mettono a
contatto con la parte più intima di noi stessi, restituendoci le aspettative ed
i desideri inappagati, la distanza fra la qualità reale dei rapporti affettivi
rispetto a quella che vorremmo avere.
L’insofferenza domenicale colpisce sia
chi è solo sia chi è in coppia o in famiglia. Per i single,
comporta principalmente sensazioni di vuoto e di solitudine. Mentre, per chi è
in coppia il disagio consiste nell’affrontare la vicinanza del partner o nel
ricoprire il ruolo designato all’interno della famiglia.
COSA FARE?
Quando la domenica diventa il giorno in
cui costantemente emergono tristezza, ansia, tensione, è importante comprendere
quanto avviene dentro di noi.
Se il malessere è circoscritto alla preoccupazione
di dover iniziare la settimana lavorativa, è possibile
che sussista qualche motivo di scontentezza in ambito professionale o uno stile
di vita stressante per il sovraccarico d’impegni. In questi casi, è opportuno
riflettere sul rapporto soddisfazioni/rinunce imposto dal lavoro, rivedere le
priorità riguardo agli impegni professionali e privati, cercando di ritagliarsi
qualche spazio “rigenerante” da dedicare ad interessi personali.
Se, invece, il malessere riguarda un
senso d’insoddisfazione riguardo a se stessi o alle relazioni affettive,
è necessario far fuoriuscire le emozioni negative e cercare di definirle.
Identificare le motivazioni della
scontentezza costituisce il primo passo per affrontarla, chiarendo cosa manca,
in questo momento, nella sfera personale e quali siano i bisogni e desideri,
inappagati.
Di conseguenza è possibile trovare
modalità idonee per colmare o compensare i vuoti individuati, iniziando ad
intraprendere azioni concrete per placare l’inquietudine e per perseguire ciò
che si desidera ottenere.
Dedicarsi ad un interesse, coltivare
una passione, posporre alla domenica le attività che solitamente sono svolte di
sabato, possono rappresentare, per chi è solo, alcuni dei tanti modi con cui
affrontare l’inquietudine domenicale.
Mentre, se il punto cruciale è la
relazione con il partner o con la famiglia, rivisitare le dinamiche attuali e
modificare alcune abitudini, possono rappresentare punti di partenza per
apportare “un qualche” cambiamento alla vita affettiva, in vista del
raggiungimento di un nuovo senso d’appagamento.
FONTE:http://www.psicologi-italia.it/psicologia/psicologia-del-benessere/1756/malessere-domenicale.html
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