martedì 23 febbraio 2016

Il potere del pregiudizio



Vorrei iniziare questo articolo ricordando un episodio che ho vissuto direttamente mentre mi trovavo sul pullman in vista delle vacanze di natale. L’autista mi fa accomodare e inizio ad osservare le persone che mi stanno attorno. La mia attenzione viene subito attirata da un ragazzo in divisa, che presenta svariati tic, alcuni molto evidenti. Ed è così che inizio ad agitarmi, pensando principalmente al fatto che questo uomo, essendo un carabiniere, ha sicuramente ha con se una pistola. Arrivati ad una stazione di servizio decido subito di voler cambiare posto, e mi sposto dietro.
Inizio a riflettere e penso che spesso le cose accadono per un motivo molto preciso, ed è così che do il via ad una ricerca su internet, che mi porta al ricordo della sindrome de la Tourette e di altre problematiche neurologiche legate ai tic nervosi. Ed ecco che mi ritrovo a leggere i sintomi principali che insorgono nel bambino o nell’adolescente prima dei 18 anni, che presenta tale sindrome:
• Ripetizione di tic sonori (versi, grida, fischi)
• Tic motori come movimenti ripetuti delle gambe o delle mani
• Emissione di suoni involontari come stranuti e colpi di tosse non legati a patologie fisiche
• Tic nervosi del viso come lo sbattere le palpebre in rapida sequenza, contrarre la bocca, fare l’occhiolino
• Ripetizione di parole slegate dal contesto, con predilezione per quelle scurrili
• Difficoltà di relazione con gli altri e tendenza all’isolamento e alla depressione
• Sviluppo di disturbi di ansia, sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD)
• Sviluppo di comportamenti ossessivo – compulsivi
Tutta questa casistica di sintomi non si manifesta sempre in tutti i soggetti colpiti dalla sindrome di Tourette, ma affinché si possa fare una diagnosi è necessario che ne siano presenti almeno la metà e che si manifestino in modo più o meno accentuato in modo continuativo.
Ed è in questo momento che mi sento a disagio con me stessa e con il mio pregiudizio e la mia ansia inizia ad alleviarsi. Mi rendo conto che per l’ennesima volta ho lasciato che i mie pregiudizi e le mie paure prendessero il sopravvento. Spesso ciò accade per tutte le persone.
Non è possibile vivere senza un pregiudizio, perché è un’opinione che nel tempo ci si è costruiti attraverso l’esperienza e i vissuti sperimentati sin da bambini nella propria famiglia. La riflessione sul mio pregiudizio legato alle persone che mostrano apertamente una sofferenza di qualsiasi genere, mi ha portato a riflettere su quanto per lui possa essere pesante tutto il suo mondo, soprattutto se tutte le persone che incontra nel suo cammino reagiscono come me alla vista dei suoi tic.

 La verità è che ciò che non conosciamo ci spaventa ed è di paura che si nutre il pregiudizio. Quest’uomo mi ha insegnato che, soprattutto nel mestiere che mi sto apprestando a fare, la psicologa, il pregiudizio diventa utile solo come esercizio a sconfiggerlo, e come stimolo ad approfondire la conoscenza di qualsiasi argomento possa spaventarmi solo perché sconosciuto.
Concludo citando un proverbio che parla così: “Ogni volta che puntiamo un dito verso qualcuno, dobbiamo ricordarci che altre quattro puntano verso di noi”.


 Dott.ssa Spallino Stefania Laureata in Psicologia clinica e della salute e Tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus

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