martedì 16 febbraio 2016

PERCHE RIMANDIAMO A DOMANI?

Nel mio lavoro mi è capitato spesso di confrontarmi con un fenomeno del quale si sta parlando molto in questi ultimi tempi: la procrastinazione. O evitamento
Poi spiegherò perché utilizzo questo termine –  mutuato dalla psicologia cognitivo comportamentale – come sinonimo dell’altro.
L’etimologia del termine evidenzia come  la  parola latina  procrastinare, composta da  pro che significa “avanti” e crastinare (da crastinus – aggettivo di cras –  che significa “domani“), contenga in sé un forte elemento di significazione legato al rimandare, allo spostare a domani, all’azione di svolgere in un momento successivo. Infatti, alcuni sinomini del termine sono:
  • Differire
  • Temporeggiare
  • Rinviare
  • Ritardare
  • Rimandare
Questo fenomeno comportamentale può riguardare diverse aree della vita, ma si rende particolarmente evidente laddove rischia di provocare il danno maggiore:  quindi nello studio, nel lavoro, nella gestione delle scadenze. Insomma in tutte quelle sfere di attività che richiedono una gestione temporale accurata e rispettosa di termini temporali specifici.
In un’intervista di Hara Estroff MaranoJoseph Ferrari e Timothy Pychyl  hanno risposto costruendo una sorta di “ritratto” del procrastinatore DOC:
  1. Il 20 per cento delle persone si descrive come procrastinatore cronico.
  2. Non è un gioco, anche se la nostra cultura non ci porta a considerarlo un problema. Rappresenta un serio problema di auto-regolazione.
  3. La procrastinazione non è un problema di time management o di pianificazione.
  4. Procrastinatori si diventa, non si nasce.
  5. La procrastinazione è un anticipatore dell’utilizzo di alcool per le persone che bevono.
  6. I procrastinatori mentono a se stessi (con frasi del tipo “Starò meglio se lo farò domani“, oppure “Lavoro meglio sotto pressione“, o ancora “La pressione sul tempo mi rende più creativo“).
  7. I procrastinatori ricercano attivamente delle distrazioni, particolarmente quelle non troppo impegnative. Il continuo ed ossessivo controllo delle e-mail è un’attività praticamente perfetta in questo senso. La distrazione è un modo per tenere a bada le emozioni (come, per esempio, la paura del fallimento).
  8. Ci sono diversi modi di procrastinare, e diverse possono esserne le ragioni.
    Ferrari individua tre tipi di procrastinatori:
    • i cercatori di eccitazione: aspettano l’ultimo minuto per vivere l’euforia da rush finale
    • gli evitatori:  possono evitare il fallimento, ma anche il successo. In entrambi i casi sono estremamente preoccupati di ciò che la gente potrebbe pensare di loro
    • i procrastinatori decisionali: coloro che non riescono a prendere una decisione. Evitare la decisione li assolve dalla responsabilità dei risultati.
  9. La procrastinazione ha costi molto elevati, in termini di salute, di lavoro (specie se in team), di relazioni.
  10. I procrastinatori possono cambiare il loro comportamento, ma facendolo consumeranno molte energie psichiche. E tuttavia, questo non significa che si sentiranno trasformati internamente.
Di fatto viene considerata come una forma di auto-sabotaggio nei confronti di se stessi perché impedisce di portare a termine una determinata azione; impedendo in tal modo sia il successo che il fallimento.
In sostanza, il procrastinatore perfetto cerca di mantenere un equilibrio continuo tra ciò che fa e ciò che dovrebbe fare. Tra ciò che è e ciò che potrebbe essere.
Rimandando con mille espedienti, egli vuole  evitare  più o meno consapevolmente – a volte riuscendoci  benissimo per lunghi periodi di tempo – qualcosa di spiacevole (da qui il legame con il concetto di evitamento), continuando a galleggiare in un indefinito ed ovattato limbo costituito da una serie infinita di attività banali e ripetitive (e-mail checking per esempio), che se da una parte lo priva del la soddisfazione di aver portato a compimento un’attività stabilita, dall’altra gli permette pur sempre di trovarsi nell’ambito delle cosiddette “infinite possibilità”.
Dove tutti siamo potenzialmente tutto.
Dove tutto è in potenza possibile.
 LA PROCRASTINAZIONE COME TERRA DI NESSUNO… COME TEATRO IMMAGINARIO DELLE INFINITE POSSIBILITÀ… CHE SIA QUESTO IL SUO IRRESISTIBILE FASCINO?

FONTE:https://annalisabarbier.wordpress.com/2012/03/21/perche-rimandiamo-a-domani/

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